Dicono di “Mandibole”…

“Cristina Nico sfodera un disco, “Mandibole”, veramente ben fatto, apprezzabile, a tratti orecchiabile, da cantautrice, un po’ acustico ma anche molto rock. Un album assimilato, “masticato e digerito”, curato e completo…” (E. Bailetti, Rockit) http://www.rockit.it/recensione/27812/cristina-nico-mandibole]”

“La vincitrice del Premio Bindi 2014, tra chitarre ora ossute e spigolose anni ‘70, ora sobriamente oscure, ora pronte a moltiplicarsi in torrenziali e visionari echi folk 60’s, canta di coscienze civiche in formalina, di vani egotismi, pose esistenzialiste, distanze emotive, cimiteri marini di migranti o delle imprese dei cantautori, non epocali quanto una scoperta scientifica, ma volte a regalare fiori mai classificati, o a far ammirare “le luci intermittenti delle creature degli abissi”. Le interpretazioni sono infiammate, vibranti, a volte venate di blues rock, i testi amari, caustici, ironici e forbiti. Asciutta, rarefatta e incisiva la cover di Mother Stands for Comfort di Kate Bush. Pura Classe.” (A.S. Imbornone, Rockerilla, febbraio 2015)

“Cristina è una vera cantautrice, una musicista e poetessa che trova parole, tempi e pause giuste per raccontare cose che noi difficilmente vediamo, cosa che poi sarebbe la missione del cantautore, uno scopo taumaturgico.” (M.Argo, Iyezine.com) http://www.iyezine.com/cristina-nico-mandibole

“Il disco procede per accelerazioni improvvise e per rallentamenti altrettanto bruschi, probabilmente echeggiando il carattere della cantautrice. Il risultato è di ottimo livello.” (F. Alcini, Musictraks.com) http://musictraks.com/2014/12/31/la-recensione-mandibole-cristina-nico-traks/

“Un album sul concetto della dualità. Tutto il disco è pervaso da forze contrarie che spingono in direzioni opposte e che – nei migliori capitoli – portano a una perfetta armonia del tutto […]. Un disco d’esordio, insomma, questo Mandibole, che si presenta come uno dei più interessanti della stagione musicale italiana. Otto brani (più la cover di Kate Bush Mother stands for comfort, ancora una volta dedicata alla madre) solidi, suonati e arrangiati (un bravo a Tristan Martinelli) con cura e sobrietà. Un bel mix di ballad, rock e canzone d’autore.” (A.Podestà, Lisolachenoncera.it) http://www.lisolachenoncera.it/rivista/recensioni/mandibole/

“Cristina non è una musa del rock italiano ma una sua creatura poetica. Forte di un’innata passione, che non ha mai paura di mostrarsi nuda e persino particolareggiata, ha cavato un montaliano concept “marino”. Le profondità abissali sono una metafora di uno spaventoso dubbio di vita, non identificato appieno e irrisolto forse, ma espresso con un’implacabile grazia e una gentile furia.” (M. Saran, Ondarock.it) http://www.ondarock.it/recensioni/2014_cristinanico_mandibole.htm

“Il nostro mondo è anatomizzato con implacabile lucidità e dolente partecipazione, e i suoni, ben curati da Tristan Martinelli e Mattia Cominotto, sottolineano la compattezza dell’intuizione lirica: una cantautrice inopportuna (come il titolo di una delle tracce più hardcore dell’album), che con questo esordio convince e fa riflettere sulla ricerca di senso di questi giorni in cui sembra che nulla ci riguarda e nulla ci travolge (Giorno dopo giorno).” (L. Bianchi, Mescalina.it) http://www.mescalina.it/musica/recensioni/cristina-nico-mandibole#sthash.xnF9Grn7.dpuf
“Un album maturo che stupisce e affascina ascolto dopo ascolto. Punto di forza sono, indubbiamente, i testi che da una dimensione intimista si aprono, con ironia e sensibilità, alle piccole grandi miserie dei nostri tempi.[…] Un timbro di voce versatile, melodie accattivanti in bilico tra rock alternativo e tradizione cantautorale, testi ben scritti carichi di umanità e ironia ne fanno un album da non perdere!” (F. Mannino, Sound36.com) http://www.sound36.com/cristina-nico-mandibole/
“Una scrittura ispirata, poetica e immediata in cui si rintraccia l’urgenza espressiva dell’esordio ma allo stesso tempo è evidente quanto il tutto sia stato meditato, studiato e “lavorato”. Vibrante è l’interpretazione da parte della Nico che asseconda con maestria vocale i momenti minimali e quelli più intensi del disco. Musicalmente si rimane in ambito rock, forse non convenzionale ma le chitarre elettriche ricordano, in alcuni frangenti, sonorità degli anni ’70 e creano un substrato pulsante e vivo. Un disco che merita l’ascolto e che è capace di stimolare la curiosità in chi ha voglia di esplorare gli abissi” (M. Cervelli, martincervelli.blogspot.it) http://martincervelli.blogspot.it/2015/02/cristina-nico-dal-premio-bindi-mandibole.html?m=1

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